Cosa non accettare mai / 2: si può tradurre verso una lingua straniera?

Mi sono resa conto di aver dimenticato una tipologia di contratto da non accettare assolutamente, se volete presentarvi come professionisti. Forse l’ho scordato perché mi pare totalmente assurdo che qualche editore lo voglia proporre, eppure so che a volte succede.

Sto parlando dei contratti che prevedono la traduzione verso una lingua straniera.

La traduzione è un’arte talmente complessa e delicata che già è difficile fare un buon lavoro traducendo verso la propria madrelingua, figuriamoci verso una lingua straniera! Anche se avete studiato per anni e anni, anche se vivete all’estero e vi sentite a vostro agio parlando l’altra lingua, ricordate che accettare un contratto di questo tipo non è professionale e non gioverà al vostro curriculum. Diverso è il caso dei perfetti bilingui, che sono cresciuti parlando due lingue allo stesso identico livello: è l’unico caso in cui è accettabile tradurre verso due lingue diverse. Per tutti gli altri, a meno che non abbiate vissuto per più di venti-trent’anni nel paese in cui si parla quella lingua, è consigliabile non accettare questo tipo di offerte.

Perché? Semplice: se impariamo una lingua straniera da adulti, a scuola, all’università oppure in loco, non riusciremo mai a cogliere tutte le sfumature che un parlante nativo conosce istintivamente. Possiamo capirne gran parte, e magari saperle riconoscere in un discorso, ma altra cosa è doverle riprodurre creandole a partire da zero, o meglio, da un testo in un’altra lingua. Certe espressioni possono venire in mente in modo spontaneo soltanto a chi parla una data lingua dall’infanzia. Per quanto la nostra sensibilità linguistica sia spiccata, non potremo mai fare un lavoro buono come quello di un madrelingua, e il testo sarà magari grammaticalmente corretto, ma “artificiale”, poco fluido.

Certo, se un amico vi chiede di tradurgli una e-mail o comunque un testo che non verrà pubblicato non c’è motivo di rifiutare, ma per lavoro bisognerebbe lavorare sempre e solo verso la propria lingua madre, soprattutto quando si parla di letteratura: è un’accortezza che dobbiamo a noi stessi e all’autore, che merita di vedere il proprio lavoro trattato in modo professionale. Questo lo sanno bene anche gli editori, e in genere un contratto per tradurre verso una lingua straniera è indice di poca serietà anche da parte loro.

3 commenti

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3 risposte a “Cosa non accettare mai / 2: si può tradurre verso una lingua straniera?

  1. Pensa che a me più volte mi hanno detto che sono poco professionale a non voler tradurre verso una lingua straniera…

  2. Francesca

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